Domande frequenti sulla cocaina

Assolutamente sì. Depositi di cocaina immagazzinati nell’organismo possono riattivarsi
continuamente oppure anche a distanza di anni causando un impulso irresistibile a volerne
prendere ancora.

Cocaina e alcool quando assunti insieme formano una molecola complessa chiamata “cocaetilene”.
L’effetto di questa molecola è più intenso rispetto alle due singole sostanze assunte
separatamente. Quando una persona si abitua a bere alcolici ed assumere cocaina vorrà
entrambe le cose. Molti cocainomani iniziano la loro serata bevendo, dopodiché una volta brilli
scattano a comprare ed usare cocaina. Altri bevono solo dopo aver preso cocaina nel tentativo di
sorsare gli effetti iper stimolanti della polvere bianca.

Come per le altre sostanze la definizione di dipendenza è molto chiara. Se una persona abituata a
prendere una sostanza tossica non riuscisse a smettere da sola, malgrado questo gli stesse
procurando problemi di qualsiasi tipo, allora si tratta di tossicodipendenza. Non importa se i
problemi riguardino la salute, la propria economia, il lavoro, il matrimonio o altro. Quando una
persona non riesce a smettere nonostante ovvie ragioni per le quali dovrebbe farlo a quel punto è
tossicodipendenza.

Negli anni ’80 la cocaina era una droga per ricchi. Non tutti potevano permettersela. Durante
l’epidemia degli anni ’90 causata dalle associazioni malavitose del nostro paese e dai cartelli sud
americani dediti alla produzione e allo spaccio internazionale, il prezzo della cocaina è
notevolmente sceso fino ad essere accessibile a chiunque. Questa situazione ne ha favorita la
diffusione che ai giorni d’oggi è drammatica. Oggi giorno, nelle nostre città è possibile acquistare
da spacciatori di strada mini dosi di cocaina a prezzi stracciati (10 - 20 euro).

Si. La cocaina può essere fumata così com’è mettendola su una sigaretta inumidita oppure, cosa
ben più grave può essere cucinata (ovvero scaldata con acqua, ammoniaca o bicarbonato di
sodio) e raggiungere uno stato solido e giallognolo ben più puro e pericoloso della polvere stessa.
Il ricavato di questa operazione consiste di pietruzze, chiamate CRACK o FREE BASE, un derivato
appunto della cocaina. Per fumare crack e free base servono delle pipe oppure delle lattine o
bottigliette di plastica modificate. La cocaina fumata genera una dipendenza gravissima.

La cocaina ha un sapore molto amaro. Il suo effetto è anestetizzante se viene adagiata su gengive
o labbra. Ovviamente sconsigliamo di farlo. Un modo meno rischioso per capire se sia cocaina o
meno è quello di comprare un droga test in farmacia ed invece che immergere il test nelle urine
immergere il test in una soluzione di (pochissima) acqua e un po’ della polvere trovata. I test
antidroga riescono ad individuare molecole di cocaina nelle urine quindi sono anche in grado di
rilevarle nell’acqua.

Assolutamente no. Per uscire dalla tossicodipendenza serve come prima cosa allontanarsi
dall’ambiente in cui ci si trova. In una struttura abbastanza lontana, dove droghe e alcool non ci
sono, con un aiuto esperto le ragioni che portano un individuo a drogarsi possono essere
scoperte e risolte.

No. Non esiste nessun vaccino che possa ridurre il bisogno di cocaina o che ne annulli gli effetti
quando assunta. A livello farmacologico nessuna sostanza è in grado di curare il bisogno di
droga. Molti specialisti suggeriscono terapie farmacologiche invasive. Un tentativo di
addormentare sia la persona sia il suo problema.

No. Gli psicofarmaci non fanno altro che ingarbugliare ancor di più la dipendenza stessa. Non ha
senso dare sostanze psicotrope come “cura” ad un paziente che già sta cercando di alterarsi con
droghe illegali. Chi segue percorsi farmacologici presto si ritrova dipendente da diverse sostanze,
oltre a quella di origine.

La psicologia tradizionale non riduce il bisogno di droga. Per di più, rimanendo a contatto con
persone e luoghi collegati alla cocaina si avranno continue ricadute tra una seduta e l’altra. Certo,
la dipendenza ha delle cause che vanno scoperte e risolte, ma questo è un processo che
potrebbe essere emotivamente doloroso. Bisognerebbe farlo solo DOPO una disintossicazione ed
in un ambiente “incontaminato”, dove la droga non c’è.