Crack e Free base
L’ uso del crack si diffonde negli Stati Uniti negli anni ’80.
Per ottenere il Crack è necessario riscaldare la cocaina idrocloruro con soluzione acquosa di bicarbonato di sodio o di ammoniaca e per successiva separazione con solvente (etere) e liofilizzazione finale. Il suo uso si diffonde negli Stati Uniti negli anni ’80, particolarmente tra i giovanissimi, grazie al suo basso costo di mercato.
Come viene assunto il crack
Il Crack si presenta sotto forma di piccoli cristalli opalescenti aggregati tra loro a costituire panetti di colore crema-biancastro, che al momento dell’ utilizzo, il consumatore frantuma e fuma in diverse modalità.
Infatti il termine con cui si designa tale sostanza di sintesi deriva dal tipico rumore “cracking” che si produce quando si riscaldano i cristalli all’interno della miscela.
Il procedimento necessario a fumare il Crack è rapido (circa venti minuti), economico e non necessitante di particolare attrezzatura: sono sufficienti un forno a microonde, un piatto caldo o un cucchiaio; si sminuzza il Crack in piccole parti secondarie, in chips, che vengono introdotte in apposite pipe, solitamente ad acqua.
E’ indispensabile raffreddare il fumo per l’integrità della struttura chimica della sostanza e per il maggiore assorbimento. Alla temperatura di combustione di una sigaretta, circa ottocento gradi, si ottiene la decomposizione della cocaina cloridrato , così che nel prodotto di pirolisi non è possibile recuperare più dell’1% del principio attivo. Inoltre alla stessa temperatura, si recupera il 18 – 20% di cocaina base mentre a temperature più basse, duecento gradi, è possibile ottenere circa l’84% della cocaina free base. Infatti è per tale motivo che i fumatori adottano tecniche che consentono di abbattere le temperature di combustione e garantire un rapido assorbimento della sostanza, ottenendo effetti esilaranti e psicostimolanti intensi.
Effetti e conseguenze
Un piccolo frammento di Crack, fumato, può indurre un effetto della durata di 20-30 minuti, al termine del quale l’euforia e la violenta ebbrezza vengono sostituite da una forte sensazione depressiva, accompagnata da prurito irrefrenabile.
Questa sensazione è di tale intensità e sgradevolezza da costringere frequentemente il consumatore ad assumere immediatamente una seconda dose dopo pochi minuti dalla prima, cioè eseguendo assunzioni ripetitive, a brevissimi intervalli di tempo e a concentrazioni progressivamente crescenti, conduce facilmente il soggetto ad un “crollo” psicofisico.
Questa modalità di somministrazione ha quindi un elevatissimo potenziale d’abuso e di overdose, data l’ampiezza delle oscillazioni del tono dell’umore, lo stato maniacale e l’intensa disforia che ne possono derivare. Per questo motivo il soggetto che fa uso di Crack può associare al composto, per amplificarne gli effetti, ipnotici, sedativi, amfetamine, alcool o eroina. La sindrome d’astinenza da Crack si manifesta con variegato corredo sintomatologico: brividi, tremori, dolori muscolari, fame letargia, depressione acuta.
Riabilitazione dalla dipendenza di crack
grazie al metodo Narconon ®, si assicura la riabilitazione dalla dipendenza di crack.
Durante le tre fasi del programma Narconon l’ospite supera l’astinenza e segue un programma completo di disintossicazione tramite saune. Un medico ed un supervisore addestrato, riabilitano l’ospite dal punto di vista mentale tramite esercizi di introspezione e studio. E’ un programma nuovo e funzionale che esiste in tutto il mondo dal 1966 e in Italia dal 1984 grazie a cui migliaia di giovani hanno trovato l’ entusiasmo e la responsabilità per ritrovare una vita libera dalla droga.
Free base
La cocaina free base, ovvero cocaina sotto forma di base libera, viene usata soprattutto negli Stati Uniti a partire dagli anni ’70
Si ottiene dalla cocaina cloridrato per riscaldamento e aggiunta di bicarbonato di sodio in soluzione acquosa; essa è più purificata rispetto alla pasta di coca (non contenendo le impurità derivanti dalla trasformazione delle foglie) e presenta un’elevata volatilità rispetto al sale cloridrato: ciò consente di fumare la cocaina free base, sia pura che mescolata a tabacco o a mariyuana.
I sintomi di astinenza da free base
La cocaina può creare una forte dipendenza.
L’assunzione del free base tramite fumo garantisce effetti più rapidi ed intensi rendendo tale derivato di sintesi maggiormente tossico rispetto alla cocaina cloridrato. Infatti la free base raggiunge l’encefalo (attraverso il passaggio polmoni/ sangue/barriera emato-encefalica) in meno di dieci secondi contro i venti/quaranta della cocaina cloridrato. Si può valutare la potenza del free base, in misura pari a cinque/sei volte rispetto a quella della cocaina cloridrato. Tuttavia, poiché gli effetti decadono più rapidamente (dieci minuti al massimo) essa viene assunta, per via intranasale con maggiore frequenza e periodi intervallari più brevi tra un’assunzione e l’altra. Per questo motivo possiamo dire che il pericolo di overdose è quindi maggiore in quanto si tratta di una forma di assunzione paragonabile a quella per via endovenosa per la quale ci sono, anche per la cocaina, i rischi di intossicazione acuta locale.
Riabilitazione dalla dipendenza di free base
Grazie al metodo Narconon ® riusciamo ad assicurare in una percentuale altissima di casi,
la riabilitazione permanente dalla dipendenza da crack o free base.
Durante le tre fasi del programma Narconon l’ospite supera l’astinenza, segue un programma completo di disintossicazione tramite saune. Inoltre viene seguito da un medico e da un Supervisore addestrato in modo da ottenere una riabilitazione dal punto di vista mentale, tramite esercizi di introspezione e studio. E’ un programma nuovo e funzionale che esiste in tutto il mondo dal 1966 e in Italia dal 1981. Grazie al programma Narconon migliaia di giovani hanno trovato l’ entusiasmo e la responsabilità per tornare a vivere una vita libera dalla droga.